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SORPRESA, MISTERO, MERAVIGLIA
 

 

MARCO BALDI, DIACONO

Davanti alla mia scrivania, sulla parete c’è una fotografia molto cara a me e a mia moglie.
Fu scattata a nostra insaputa da mia cognata Lucia sei anni fa, durante il corso di esercizi spirituali che ormai da tredici anni la nostra associazione tiene a Lourdes nel mese di marzo.
Il mio cammino di rinascita alla fede e successivamente di preparazione al diaconato è nato e cresciuto sotto lo sguardo, la protezione e l’aiuto della Vergine della Grotta, dopo la mia prima venuta a Lourdes, sedici anni fa. Ho ricevuto l’ordinazione diaconale l’8 dicembre 1998 , giorno dell’Immacolata, nella cattedrale di Pistoia per le mani del mio vescovo.
Oggi voglio condividere con tanti “Amici di Lourdes” il senso che ha per me e per Alberta quella foto senza volti e in cammino. Siamo io, mia moglie e l’amico fraterno Luciano, che sempre mi sono stati particolarmente vicini e di grande sostegno in questo mio percorso verso Cristo. Sotto la foto ho scritto: Verso Lourdes 1.3.1999. Prima volta a Lourdes dopo l’ordinazione diaconale.
Ogni volta che la guardo ripenso ai miei dubbi, alle mie incertezze, che si dipanano durante lo svolgersi dei giorni, tutto l’anno. A Lourdes ritrovo sempre il bandolo della matassa, il senso delle cose della mia vita, l’essenziale al quale affidarsi. A distanza di tanti anni, ancora oggi che le prove della vita mi mettono continuamente in discussione, uno sguardo a quella foto mi riporta immediatamente là, in quel luogo così speciale da farmi ritrovare in un modo così naturale i punti di riferimento della mia vita: la fede, l’amore, l’amicizia, Maria e Cristo.


Li ho elencati d’istinto, ma il primo è Cristo, che mi ha consegnato a Maria, sua e mia madre, e che mi dona amore e amicizia, e mi sprona al servizio. Penso che la chiamata di Dio sia inaspettata, misteriosa e meravigliosa, e che si serva di persone, modalità e vie che spesso non comprendiamo, ma è per tutti, indistintamente, magari per scopi diversi per ciascuno di noi. Penso anche, guardando questa foto, che la sua chiamata si rinnovi ancora, ogni giorno della mia vita, anche per me.
Quel giorno la mia vita ha preso una direzione diversa... verso Lourdes. Credevo di aver concluso un percorso e invece ho trovato, dopo l’emotività, la consapevolezza di avere davanti una strada sempre aperta, una strada dove camminare, sostare, inciampare, cadere, rialzarsi per andare ancora verso Lourdes, verso Cristo, con accanto come straordinaria compagna di viaggio Lei, l’Immacolata, nostra dolcissima madre.
Tante volte nella vita attraversiamo strade nel buio più profondo, ma anche in queste occasioni non mi sento solo.
Ecco perché questa strada “verso Lourdes” non è un cammino in solitudine ma “con”. Concludo facendo mie le parole di un grande Servo di Maria, Fra David Maria Turoldo, perché mi sento chiamato ad essere servo: “La chiamata di Dio è sempre uno strappo e un’elevazione. La chiamata è una crescita; accettare l’invito vuol dire collaborare, partecipare alla fatica dell’uomo e di Dio; perché la civiltà abbia una pienezza di dignità e una garanzia di gioia. Accettare la chiamata è passare dall’ozio all’operosità, dalla desolazione alla speranza. Dio chiama continuamente. Lui è l’eterno chiamante e noi siamo gli eterni chiamati per cui bisogna rispondere sempre.
La vocazione non è che l’atto di fede reso cosciente e sempre attuale. Non si dice sì una volta per sempre, ma si dice sempre di sì”.

 

 

 

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